Le mense scolastiche italiane sono le migliori al mondo
Una catena americana di ristoranti vegetariani ha svolto una ricerca nelle mense scolastiche di molti Paesi nel mondo, per scoprire quale alimentazione viene data ai bambini. L’Italia è promossa, gli Stati Uniti invece…
Paese che vai… pranzo della mensa scolastica che trovi. Partendo da questa premessa, la rivista online americana My Modern Met ha pubblicato i risultati di una ricerca compiuta da Sweetgreen – una catena di ristoranti vegetariani cui è stato affidato un programma volto a educare i bambini degli Stati Uniti a mangiare sano –, che fa luce sui tipici pasti consumati nelle mense di molti Paesi del mondo. Obiettivo: cercare di individuare e descrivere le diverse abitudini alimentari sottolineandone gli aspetti positivi ma anche quelli negativi.
L’idea di analizzare ciò che viene servito nelle mense scolastiche, spiegano i curatori della ricerca, nasce dal fatto che proprio in questi luoghi si impostano i futuri alimentari di interi Paesi. Le mense, si sottolinea su My Modern Met, rappresentano infatti “un momento cruciale nella lotta contro l’obesità infantile”.
Per documentare quanto analizzato, i ricercatori si sono affidati a efficaci immagini che ritraggono, uno per ognuna di esse, gli ideali vassoi serviti Paese per Paese ai bambini delle scuole. Si scopre così che accanto ai vassoi dell’Italia, della Francia e della Grecia, ricchi dei colori di frutta e verdura fresche, che affiancano immancabili cavalli di battaglia come la pasta, il formaggio e il riso, ci sono vassoi che qualche problema di linea lo potrebbero creare.
Tra questi, a testimoniare quello che era il vero obiettivo dei ricercatori, figura il pranzo fornito in genere nelle scuole americane, costituito tra l’altro da pollo fritto con ketchup, frutta sciroppata e biscotto al cioccolato. Un insieme di ingredienti poco ortodossi – al pari di quelli, secondo la ricerca, forniti nelle scuole ucraine – per un target costituito da bambini nell’età della crescita, tanto che i ricercatori di Sweetgreen hanno detto di augurarsi che lo studio effettuato serva a “innescare una discussione che porti cibi più sani sulle tavole dei bambi, influendo positivamente sul modo di mangiare delle generazioni future”.
(fonte: http://www.humanitasalute.it/)