Genitori e figli: quattro su dieci in cucina insieme contro le cattive abitudini
Indagine Altroconsumo su 20mila famiglie italiane: i nostri bambini sono i più ‘tondi’ d’Europa ma le mamme e i papà li trovano spesso troppo magri. Ecco come sta cambiando il rapporto a tavola
Genitori in cucina con i figli: sono ormai 4 su 10 a cucinare insieme per spezzare le cattive abitudini e abbattere il record negativo – tutto italiano – di bimbi più tondi di Europa. Ma la maggior parte dei genitori continua a non vedere i figli per quello che sono: in sovrappeso a furia di offerte di cibo esagerate e per la cattiva abitudine delle mamme di usare il cibo come ricompensa. Una indagine di Altroconsumo su 20mila famiglie entra nelle case degli italiani e racconta come sta cambiando il rapporto tra padri e figli a tavola.
L’indagine: non vediamo i figli per quello che sono. I nostri figli sono i più tondi d’Europa, mangiano troppo, male e nei momenti sbagliati, dimenticando lo sport e stazionando almeno due ore al giorno davanti alla tv. Ingrassano tra merendine e bibite gassate, ma i loro genitori, spesso cattivi esempi di riottosi consumatori di frutta e verdura, non riescono proprio a vederli per quello che sono: li trovano sempre troppo magri, a dispetto della realtà, e continuano ad ingozzarli di cibo, ad offrire altre pietanze, ad usare dolci come ricompensa, creando circoli viziosi che portano a spostare sempre più in avanti l’ago della bilancia. Ma qualcosa sta cambiando: cresce il numero di mamme e papà che provano a mettere ordine e divieti al cibo spazzatura mentre ormai quasi 4 su 10 portano in cucina i figli per preparare assieme la cena o il pranzo della domenica, riscoprendo un tempo comune di gioco e di educazione, alimentare.
Inchiesta su 20mila famiglie. A fotografare il rapporto tra bambini e cibo, tra manie e promesse, cattive abitudini e nuovi comportamenti i virtuosi, è un’indagine di Altronconsumo che ha elaborato 20mila questionari inviati a famiglie con figli sotto i dieci anni. Il disegno di un Paese che cambia, a fatica, ma comincia a dare i primi segnali positivi visto che nei mesi scorsi per la prima volta la costante crescita nel numero di bambini sovrappeso si è fermata. Tre anni fa il ministero aveva segnalato come il 32,3% degli alunni delle elementari avesse problemi di sovrappeso con record del 40% in Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Campania. Bambini che saltano la colazione (9%), il 31% fa una colazione con troppi carboidrati, il 67% fa una merenda a metà mattina troppo abbondante, 21% non mangia quotidianamente frutta e verdura e il 43% consuma bevande gassate”. Ora la nuova ricerca.
Troppi genitori usano il cibo come ricompensa: e lo ammettono. “La cosa stupefacente che emerge è l’incapace dei genitori di guardare i loro figli: solo il 17% ritiene che il loro bambino sia sovrappeso, un dato che indica che il problema è sottostimato visto che le cifre parlano del 32%”, spiegano gli studiosi di Altroconsumo. Dai questionari, l’occhio del genitore accecato dall’amore o dalla paura di una fame atavica che non passa neppure dopo gli anni del consumismo, è dimostrato dal fatto che solo il 3% delle madri ammette di far mangiare troppo i figli, mentre ben il 55% insiste perché il figlio mangi di più durante i pasti, e il 35% usa il cibo come ricompensa, incapace spesso di dire no alle proteste adolescenziali sulla scelta del menu casalingo. E i risultati si vedono: il 18% dei ragazzini sotto i 10 anni mangerebbe in continuazione, il 27 rifiuta di assaggiare cibi nuovi e il 34 decide che non ama un cibo senza averlo mai assaggiato. D’altra parte, conferma questa indagine, è difficile mangiare sano se in casa l’esempio porta altrove. Il 34% dei figli è sovrappeso quando nessuno dei genitori lo è ma la cifra sale al 42 se almeno uno dei due lo è e arriva a 52 se entrambi i genitori sono sovrappeso.
Ecco i nuovi divieti e le buone abitudini. Qualcosa però sta cambiando. Dopo corsi nelle scuole, pasti studiati alle mense e campagne informative, aumentano i comportamenti virtuosi tra le mura domestiche: il 79% delle famiglie assicura di avere in casa cibi salutari, il 67 proibisce ai ragazzi di portare cibo in camera e il 79 di mangiare davanti alla tv, ma soprattutto il 35% coinvolge i ragazzi nella preparazione dei cibi. “Mischiando gioco e lezione, usando materie prime senza grassi saturi, prodotti naturali, imparano a mangiare sano sia i genitori sia i piccoli, riscoprono dunque gusti diversi”. Così dice Elena Dogliotti, biologa, nutrizionista che lavora per il progetto ‘Bimbi in cucina, mamme in classe’ della fondazione Veronesi che ogni anno insegna a mille bambini e altrettanti mamme, papà e nonni a cucinare nuove ricette più salutari. Con i più piccoli che in classi di 25 si mettono alle pentole mentre gli adulti studiano alimentazione e trucchi per mangiare sano.
I trucchi per far mangiare frutta e verdura. “Non imporre i cibi, ma per verdura e frutta, le meno amate dai bambini, dare una scelta tra quelle di stagione, decidere assieme come cucinarle. Una volta coinvolti nella scelta, difficilmente i bambini si tireranno indietro”. Questi i consigli dell’esperta. E la conferma dei dati arrivati da Altroconsumo sui cattivi comportamenti che stanno cambiando, mentre l’ok sulla funzionalità dei corsi giunge da una mamma: “Adesso la domenica mattina è mia figlia Olimpia a cucinare le crepes con grande gioia dei fratelli e di noi genitori”. Buffa Di Perrero ha frequentato con la più piccola dei suoi figli i corsi della fondazione Veronesi. “Mia figlia era felice, capello da cuoco e con venti bambini e un esperto hanno passato ore con le mani nell’acqua e nella farina impastando, imparando a fare torte con alimenti naturali, semplici, dimenticando merendine preconfezionate”. E mamme e papa come imparavano? “Intanto a guardare veramente i loro figli. Lo ammetto abbiamo un po’ tutti la tentazioni di dare loro troppo da mangiare, li vediamo sempre troppo magri. E poi abbiamo imparato ad usare prodotti sani, cucinandoli in maniera appetitosa. Per tutti”.
[Repubblica.it]