Cibi grassi, occhio al colesterolo da giovani: attacchi al cuore
Il coelsterolo elevato è uno dei più importanti problemi di sanità pubblica nella maggior parte dei paesi poiche aumenta il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.
Ciò sembra più evidente se i valori più elevati sono presenti già in età giovanile. Lo ha scoperto uno studio del Duke Clinical Research Institute pubblicato sulla rivista “Circulation”.
Secondo i ricercatori, iniziano a sviluppare danni a lungo termine nelle arterie nelle arterie già a 30-40 anni. E se a 35-55 anni il colesterolo aumenta ogni dieci anni il rischio di sviluppare malattie cardiache può crescere fino al 40%.
Il trattamento del colesterolo elevato si prefigge di abbassare i livelli di colesterolo Ldl nei pazienti. In base a studi osservazionali, si stima che circa il 10-10% è però intollerante alle statine e così la ricerca sta sperimentando nuove alternative. Tra queste c’è l’attacco alla proteina Pcsk9, la cui inibizione permette di eliminare più Ldl nel sangue. E’ quanto compie l’anticorpo monoclonale “Evolocumab” indicato per l’ipercolesterolemia primaria, la familiare omozigote, la dislipidemia mista, al centro di numerosi studi, molti dei quali condotti anche in 39 centri della penisola su oltre 600 pazienti.
«La riduzione di Ldl, negli studi Osler 1 e 2 è stata del 61% mentre la riduzione del rischio relativo di sviluppare eventi cardiovascolari ha superato il 53% – spiega Michele Massimo Gulizia presidente dell’Associazione medici cardiologi ospedalieri – il afrmaco ha senz’latro ottime prospettive di essere utilizzato in prevenzione secondaria per ridurre le recidive di infarto, ictus e problemi motori».
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